ŠkodaKodiaq

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Dalla vision s all'alaska passando per il tour. La storia della sfida di kodiaq

Kodiaq rappresenta la più recente ed emozionante tappa di un viaggio iniziato a Praga 121 anni fa, quando furono gettate le basi di quella che sarebbe diventata la futura Skoda.
SUV compatto, elegante, capiente e accogliente, Kodiaq è il frutto di un progetto complesso, simbolo della nuova strada intrapresa da Skoda verso prodotti sempre più tecnologici, sicuri ed efficienti. La scelta di affidare ad uno Sport Utility Vehicle il primo passo di un'evoluzione di stile e di prodotto rappresenta una doppia sfida per Skoda: sia per essere il primo veicolo di questo tipo e dimensioni costruito dall'azienda boema e sia perché quello dei SUV è un mercato in continua espansione, un interessante e impegnativo palcoscenico su cui mostrarsi e confrontarsi a livello mondiale per un'offensiva di prodotto che Skoda ha battezzato “Discover new grounds”. E la scoperta di nuovi terreni sembra tagliata su misura per Kodiaq, che prende il nome - cambiando la “k” finale in “q” (la divertente storia su https://www.youtube.com/watch?v=OWyDi72zA-s) - dalla razza di orsi che popolano l'omonima isola al largo dell'Alaska: un nome che evoca potenza, robustezza, affidabilità e capacità di adattarsi a qualsiasi condizione ambientale in piena sicurezza.
Proprio come Kodiaq, che ha dalla sua contenuti stilistici che prefigurano il nuovo linguaggio del brand, nel segmento SUV e non solo. La grande presenza su strada e le linee spigolose di Kodiaq esprimono quel desiderio di esplorare che già nello scorso marzo, al Salone dell'Auto di Ginevra, aveva affascinato i visitatori dello stand Skoda. In quell'occasione, infatti, fu presentata Vision S, straordinaria concept di un SUV di nuova generazione. A colpire, il disegno affilato, l'alternanza di superfici concave e convesse e il dinamismo tutto particolare che trasmettevano, oltre al particolare utilizzo di elementi cristallini, un omaggio alla tradizione vetraria della Repubblica Ceca ma anche una soluzione stilistica spettacolare. Poi la grande abitabilità, con tre file di sedili concentrati in una lunghezza di 4,70 metri, e l'impiego di una motorizzazione ibrida, che mostrava la volontà di Skoda di esplorare nuove opportunità di propulsione. Fu quello l'ultimo atto a “viso scoperto” del cammino di Kodiaq, l'unico da cui poter immaginare le forme che avrebbe avuto il nuovo SUV realizzato a Mlada Boleslav. Che poi apparve alla tappa finale del Tour de France 2016 come auto della flotta Skoda al seguito della gara, celata da un importante camouflage. Lo stesso sotto al quale aveva percorso milioni di chilometri di test a tutte le latitudini e in tutte le condizioni climatiche, compresa l'esclusiva prova su strada fatta in anteprima da Quattroruote.
Sono state le ultime puntate di una storia emozionante, quella che ha portato alla definizione di un'auto davvero epocale nella storia Skoda. Oggi Kodiaq si presenta con la sua forte personalità fatta di forme seducenti e di una progettualità orientata alla leggerezza (il peso, senza conducente, si aggira sui 1500 kg, a seconda della trazione a 2 o 4 ruote motrici), con soluzioni tecniche e pratiche di alto livello, alcune delle quali rappresentano un'anteprima per il brand. Come il cambio automatico a doppia frizione DSG a 7 rapporti, studiato per i motori più potenti e coppia fino a 500 Nm, e, sotto l'aspetto dell'abitabilità, l'eccezionale capienza del bagagliaio (fino a 2.060 litri di capacità di carico) e la possibilità di ospitare 7 passeggeri. Un'eredità della Vision S che, da sogno a quattro ruote al Salone di Ginevra, si è trasformata, a Parigi, in una splendida realtà.